L'associazione bieticoltori italiani rinnova i vertici: Garagnani presidente


Gasparini: a Piacenza un’attenzione particolare alla valorizzazione delle biomasse
 
La storica associazione di bieticoltori italiani ANB a fine luglio ha rinnovato i propri vertici: Guglielmo Garagnani è il nuovo presidente, Lodovico Giustiniani il vicepresidente. Giangiacomo Gallarati Scotti Bonaldi passa alla guida di ANB Coop e sarà affiancato dal presidente di Confagricoltura Emilia Romagna, Marcello Bonvicini.  Guglielmo Garagnani, presidente di Confagricoltura Bologna, produce barbabietole, cereali, girasole e latte per il Parmigiano Reggiano in Valsamoggia (Bo).  Garagnani ha voluto ringraziare Giangiacomo Gallarati Scotti Bonaldi per il lavoro svolto alla presidenza di ANB nel periodo 2013-2020. L’associazione conta più di 3 mila soci e un fatturato aggregato che supera i 30 milioni di euro, cresciuto del 30% nell’ultimo quinquennio; dal 2012 l’ANB guida la Confederazione generale bieticoltori italiani-(CGBI) insieme al Consorzio nazionale bieticoltori (CNB). Il valore aggiunto è dato da una progettualità comune, condivisa con le aziende consociate (sono 20 gli impianti a biogas finora realizzati e oltre 200 quelli assisiti in service in Italia e all’estero), con il supporto tecnico di Bietifin srl. Questa strategia viene portata avanti grazie al braccio operativo di ANB Coop e ANB Holding. Il rinnovo dei vertici della storica associazione bieticola ha visto anche l’elezione di Giangiacomo Gallarati Scotti Bonaldi alla guida di ANB Coop, che succede a Enrico Gambi. Gallarati Scotti Bonaldi conduce l’azienda Liasora, a Ponte di Piave (Tv) ed è presidente di Confagricoltura Treviso. Sarà affiancato dal vice Marcello Bonvicini, attuale presidente di Confagricoltura Emilia Romagna, che dal 1996 è al timone della cooperativa agricola “La Libertà”, produttrice di cereali, barbabietole da zucchero, riso e orticole, con sede a Santa Vittoria di Gualtieri (RE). Alla vicepresidenza sale Lodovico Giustiniani, presidente di Confagricoltura Veneto e imprenditore agricolo del Trevigiano dove coltiva la vite e tanto altro fino a produrre biogas. “La storia della bieticoltura italiana nasce con la fondazione di ANB, oltre un secolo fa – ha detto Garagnani - continuerò a tutelare gli interessi dei produttori di barbabietole sui tavoli nazionali ed europei, a salvaguardare la bieticoltura nell’ambito del sistema bieticolo-saccarifero come anche la sua valorizzazione a fini agroenergetici per dare vita a una più efficiente filiera bieticola orientata verso l’economia circolare. L’obiettivo è realizzare filiere agroindustriali - cereali e proteoleaginose; biomasse, biogas e biometano -, che possano garantire agli associati profittevoli proposte commerciali e un maggior reddito”.  “Ci congratuliamo con i neoeletti – ha commentato il presidente di Confagricoltura Piacenza, Filippo Gasparini – siamo certi che potremo continuare ad trovare in Anb un punto di riferimento per le nostre aziende. La coltura della bietola, fortemente radicata sul nostro territorio, aveva subito un drastico riassetto con il piano di ristrutturazione indicato dall’Unione Europea, ma nelle ultime campagne è stata riscoperta anche in virtù delle garanzie dei contratti di filiera per i quali Anb si è adoperata”.  La cooperativa di ANB è un punto di riferimento per la contrattualistica con l’industria nel settore delle grandi colture e in particolare colza, girasole e soia; ANB Coop si è costituita nel 2011 con il fine di qualificare sempre più il sottoprodotto della barbabietola attraverso la produzione di biogas poi ha allargato il suo raggio d’azione, integrando altre attività come la raccolta di biomasse (sorgo da fibra, stocchi di cereali, paglia, cippato di legno, ecc.) per gli impianti a combustione. “Il nostro territorio e in particolar modo le aziende di Confagricoltura Piacenza – prosegue Gasparini - sono state tra le prime a investire nel comparto delle biomasse e nella realizzazione dei biodigestori sin dai primi anni 2000, intendiamo dunque proseguire su questa strada valorizzando anche le possibilità fornite dal gruppo CGBI che ha costruito nel biogas un modello organizzato e avanzato”. L’intera produzione di polpe della bietola da zucchero conferita dal bieticoltore viene trasformata negli impianti aderenti al gruppo bieticolo CGBI che è riuscito così a riconoscere all’agricoltore un surplus di 5 euro a tonnellata sul prezzo della bietola.  CGBI guarda ora alla nuova frontiera dell’energia pulita, il biometano, con un modello simile a quello realizzato per il biogas e una proposta convincente: aggregare la produzione di biometano agricolo sulla piattaforma “Agri.Bio.Mobilty”, offrendo una valorizzazione commerciale attraverso il marchio Verdemetano. “Tutto ciò che riguarda l’agricoltura avanzata è di nostro interesse – conclude Gasparini - la fattibilità dei progetti dipende soprattutto dalla valorizzazione commerciale delle capacità produttive senza la quale non ci può essere alcuna tutela ambientale. Siamo soddisfatti di trovare interlocutori che ci supportano in questo sforzo come ANB".




  • 12/8/2020   -   741 letture  
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