POMODORO DA INDUSTRIA: PREOCCUPAZIONE NELLE CAMPAGNE


Il verificarsi sempre più frequente di fenomeni meteorologici intensi sta mettendo a dura prova le campagne con bombe d'acqua che allagano le colture.  I danni rilevati nei giorni scorsi non risparmiano nessuno: dalle grandinate sui vigneti gli allettamenti dei cereali. Se, dunque, da un certo punto di vista sono scongiurati i gravi danni che la siccità ha procurato lo scorso anno, ora ci si deve confrontare con problemi opposti. Confagricoltura Piacenza non manca di evidenziare come siano necessarie, anche in questo caso, opere di regimazione e infrastrutture (come la traversa sul Trebbia e la diga in Val Nure) che l’associazione richiede da tempo e senza le quali popolazione e agricoltura sono sempre più esposte all’aleatorietà dei fenomeni estremi senza poter gestire, come sarebbe necessario, la risorsa idrica. Auspicando che la bella stagione prenda definitivamente l’avvio, il maltempo ha intanto stravolto la programmazione agraria. A preoccupare particolarmente è il comparto del pomodoro da industria impegnato nella fase dei trapianti. “Le segnalazioni che abbiamo ricevuto – sottolinea Marco Casagrande, direttore di Confagricoltura Piacenza – fanno emergere due ordini di problemi: i potenziali danni alle colture già in campo e i ritardi nei trapianti dovuti all’impossibilità di accedere agli appezzamenti. La nostra provincia – prosegue Casagrande – è seconda in Italia per le superfici a pomodoro con i suoi circa 10.000 ettari di cui circa la metà sono di aziende nostre associate. Si tratta di una coltura ad alto valore aggiunto che richiede grandi investimenti ed ha elevati costi produttivi, è pertanto importante che vengano messe in campo tutte le azioni necessarie a livello di filiera affinché la campagna non venga compromessa. Ancor più – prosegue Casagrande – in considerazione del fatto che il prezzo di riferimento fissato per questa campagna, coprendo a mala pena i costi produttivi, non lascia margini di manovra per eventuali diseconomie o mancati ritiri di prodotto”.  Il ritardo nei trapianti, già accumulato, e le incertezze che tuttora permangono fanno presupporre una stagione allungata, con il rischio di terminare la raccolta ad ottobre. “Ciò genera preoccupazione – sottolinea Casagrande – in particolare per le aziende molto dimensionate che hanno ancora tante superfici nude programmate a pomodoro. A fronte di questa situazione diviene importante avere garanzie di disponibilità a prorogare il periodo di trasformazione. Per questo – prosegue Casagrande – riteniamo necessario che venga al più presto avviato un tavolo di confronto tra le rappresentanze della filiera e le sindacali, per affrontare la situazione veramente critica che si è venuta a creare, insieme alle OP, soggetti deputati a concordare le azioni necessarie e una strategia comune con la controparte industriale per fornire le risposte e le giuste garanzie agli agricoltori. E’ infatti scopo delle Op – conclude il direttore di Confagricoltura Piacenza – monitorare costantemente la situazione e coordinare le fasi produttive così da evitare che gli agricoltori abbiano perdite economiche”.


 
 




  • 29/5/2018   -   1386 letture  
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