Luci e ombre per il sistema economico piacentino nel 2022: Pil oltre i 9 miliardi, ma più disoccupazione

  di: redazione

Alla Giornata dell’Economia Piacentina i dati del report presentato in collaborazione tra LEL dell’Università Cattolica, Banca di Piacenza e Camera di Commercio di Piacenza

Le nuove sfide del sistema piacentino sono legate “al consolidamento dei tradizionali fattori competitivi e cooperativi del tessuto locale, ma richiedono un ripensamento continuo dei modelli di consumo e produzione nell’ottica della sostenibilità, ovvero dell’equilibrio tra dimensione economica, sociale e ambientale della vita collettiva”. Sono queste le indicazioni conclusive del report 2023 sul sistema economico piacentino realizzato in collaborazione tra il Laboratorio di Economia Locale dell’Università Cattolica di Piacenza, la Banca di Piacenza e la Camera di Commercio di Piacenza che è stato presentato il giovedì 25 maggio in occasione della Giornata dell’Economia Piacentina al PalaBanca Eventi di Piacenza.
I principali dati del report (vedi allegato) mostrano che il 2022 “ha consolidato la ripresa dell’anno precedente anche a Piacenza, dopo la crisi pandemica del 2020. Il valore aggiunto provinciale ha raggiunto i 9,6 miliardi di euro con una crescita del 3,9% a prezzi base, con un incremento relativo inferiore alla regione (+4,1%) e all’Italia (+3,9%), ma che ha compensato le perdite dell’anno terribile del Coronavirus”. Sale il numero di occupati – oltre 1.000 unità in più, raggiungendo i 125.265 addetti nel 2022 – ma riprende a crescere anche il tasso di disoccupazione (+6,5%), trainato dall’aumento del tasso di disoccupazione femminile. 
Il quadro demografico lascia intravedere "scenari demografici preoccupanti in termini di incremento degli indici di dipendenza strutturale e degli indici di vecchiaia, già oggi nettamente superiori ai livelli medi nazionali”.
Non mancano indicatori sicuramente positivi. Nell’ambito economico “si conferma la ricchezza del territorio, con il terzo posto nella graduatoria nazionale per i depositi bancari per abitante” e “l’elevatissima propensione alle esportazioni (11°), nonostante il calo inatteso dell’ultimo anno”.
Emerge quindi “l’urgenza di interventi condivisi da parte delle istituzioni locali e delle associazioni di categoria, sempre più consapevoli della necessità del coordinamento delle iniziative”.





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  • 29/5/2023   -   53 letture  
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