Turismo, nel 2022 buona prestazione sia per gli arrivi sia per i pernottamenti

  di: redazione

Le elaborazioni dell'Ufficio Statistica della Provincia di Piacenza sui dati a consuntivo 2022 che la Regione Emilia-Romagna ha elaborato per l’ISTAT 

I dati a consuntivo 2022 che la Regione Emilia-Romagna ha elaborato per l’ISTAT sui flussi del turismo regionale, disaggregati a livello provinciale e sub-provinciale, evidenziano anche in questa occasione la buona prestazione del nostro territorio sia per quanto riguarda gli arrivi che per quanto riguarda i pernottamenti. E’ proseguito infatti nel secondo semestre del 2022 il trend di crescita rispetto ai minimi pre-covid da parte del turismo piacentino, trend che era del resto già stato evidenziato dai dati registrati nei primi sei mesi dello scorso anno e riportati nell’ultimo numero di Piacenz@. Rispetto al 2019, il gap da recuperare si riduce così dall’8% del primo semestre al 3% circa in finale d’anno per gli arrivi, mentre per i pernottamenti viene confermato il superamento dei livelli pre-pandemici di circa il 10%. Da questo punto di vista, emerge inoltre come la dinamica del turismo a Piacenza nel 2022 sia stata generalmente superiore a quella sperimentata in media a livello regionale: siamo al primo posto tra le province emiliano-romagnole per intensità del recupero e crescita dei pernottamenti rispetto al 2019, e anche per quanto riguarda gli arrivi la ripresa dai minimi pre-covid è stata da noi tra le più forti, maggiormente incisiva ad esempio di quelle che si sono viste a Parma e a Reggio-Emilia. 


Nel periodo gennaio-dicembre 2022, in provincia di Piacenza, per il complesso degli esercizi ricettivi gli arrivi sono stati 262.402, in aumento rispetto al 2021 del 36,8% (circa 70mila in più), mentre le presenze si sono attestate a 584.667, anch’esse in crescita sull’anno precedente, ad un ritmo del 32,7% (circa 143mila in più).


In particolare, negli esercizi alberghieri sono stati rilevati 194.575 arrivi e 359.507 presenze, i primi in crescita sul 2021 del 38,6% (+54mila), le seconde del 39,3% (+101mila). Negli esercizi “extra-alberghieri” si sono registrati invece 67.827 arrivi, in aumento rispetto all'anno precedente del 31,8% (+16mila), e 225.160 presenze, con una variazione positiva del 22,7% (+42mila). Dal punto di vista della provenienza, sono in crescita sia i turisti italiani, che mostrano un aumento del 24,4% a livello di arrivi (184.198, +36mila) e del 22,5% in termini di pernottamenti (430.676, +79mila), sia soprattutto i turisti stranieri, +78,5% gli arrivi (78.204, +34mila) e +70,8% le presenze (153.991 + 64mila), che però partivano da valori assoluti più bassi.
Nonostante il recupero, si registra comunque - relativamente agli arrivi - ancora un differenziale negativo da colmare rispetto al 2019 per il comparto alberghiero (-7,7%) e per il turismo di provenienza nazionale (-4,9%), mentre è stato completamente annullato il ritardo con riferimento agli stranieri. Sono tutte in campo positivo, invece, le variazioni riferite ai pernottamenti, in particolare quelli extralberghieri che superano ormai di ben il 26% i livelli pre-covid. L’incidenza nel periodo considerato delle presenze straniere è stata del 26,3% (era il 20% nel 2021, riportandosi così ai valori del 2019), mentre l’incidenza delle presenze negli esercizi extra-alberghieri è stata del 38,5% (rispetto al 30% nel 2019).
I grafici sotto riportati relativi all’andamento mensile delle presenze nel 2022 a confronto con quelle del 2021, 2020 e 2019 sono molto esplicativi nel mostrare la ripresa del turismo piacentino, che è stata piuttosto intensa soprattutto durante il primo semestre. Inoltre, con l’unica eccezione di gennaio, si registrano tassi di variazione dei pernottamenti positivi anche a confronto con il 2019, specialmente se si guarda al periodo compreso tra aprile e ottobre.












L’analisi dei dati mensili disaggregata per tipologia ricettiva evidenzia come il comparto alberghiero, nel raffronto 2022/2021 mostri in generale una dinamica delle presenze superiore a quella dell’extra-alberghiero, mentre rispetto al 2019 è quest’ultimo comparto a registrare la congiuntura più favorevole, con i pernottamenti che risultano ormai ampiamente al di sopra dei livelli pre-pandemici in tutti i mesi dell’anno (l’aumento medio è del 26,2%). Le presenze alberghiere, invece, sono ancora in diverse occasioni (gennaio, febbraio, luglio, novembre, dicembre) al di sotto di questi livelli, anche se nel complesso crescono lievemente (dell’1,2%), grazie in particolare ai risultati positivi di giugno (+9%), agosto (+18%) e settembre (+13%).
Considerando d’altra parte la provenienza dei turisti, italiani e stranieri, il 2022 ha visto nel piacentino il forte recupero del turismo estero, che, dopo gli aumenti già molto consistenti registrati nel corso del 2021, cresce  anche l’anno successivo a ritmi sempre superiori a quelli del turismo nazionale, riuscendo questa volta a riportare in positivo – con le sole eccezioni di gennaio e febbraio – anche il saldo sul 2019 (in media, +9,5%); come illustra il grafico, i miglioramenti più consistenti rispetto al periodo pre-covid si osservano nella seconda metà dell’anno, da luglio a  novembre, con  tassi di variazione positivi compresi tra il 15 e il 20 percento. I turisti italiani mostrano invece nel 2022 una dinamica delle presenze in generale più positiva durante il primo semestre per quanto riguarda le variazioni rispetto al 2021, mentre per quanto riguarda le variazioni rispetto al 2019 i risultati migliori si osservano tra aprile e settembre.







































Analizzando i principali flussi turistici dall’estero, anche nel corso del 2022 i francesi sono stati i più assidui tra i visitatori stranieri della nostra provincia, con circa 19.300 presenze, 8mila in più rispetto al 2021 (anche se risultano ancora leggermente “sotto” - del 3% - ai livelli del 2019); seguono tedeschi (18.600, +8mila), romeni (13mila circa, +3.500), svizzeri (10.300, +3mila) e olandesi (9.300, +3.500), poi gli spagnoli, i belgi e gli inglesi (circa 6.000/6.500 presenze ciascuno), per arrivare infine agli statunitensi (4.600) ed agli ukraini (3.600), questi ultimi in forte crescita rispetto all’anno precedente. L’insieme dei dieci paesi sopra elencati ha rappresentato i due terzi dei pernottamenti esteri sul territorio piacentino nel 2022.









Le presenze dei turisti italiani hanno fatto invece riferimento per il 20% alla Lombardia (circa 87mila), per il 18% all’Emilia-Romagna (77mila), per il 10% alla Campania (43.500) e per il 6-7 per cento ciascuna (circa 25-30mila) a Lazio, Piemonte, Sicilia, Veneto e Puglia, mentre Toscana e Liguria pesano attorno al 3-4 per cento (circa 15mila). Tra il 2021 e il 2022 registrano aumenti delle presenze particolarmente consistenti il Lazio (+44%) e la Campania (+37%), regioni che mostrano del resto la dinamica più performante anche rispetto al 2019.





ANALISI TERRITORIALE

Nel 2022 i movimenti turistici si sono concentrati a livello territoriale per oltre la metà (il 55% circa: 139mila arrivi e 320mila presenze) nel capoluogo Piacenza, mentre ai comuni dell’Appennino ed ai comuni collinari è andata una quota vicina al 20% (circa 47mila arrivi e 107mila presenze); i rimanenti comuni di pianura (tra cui Fiorenzuola e Castel San Giovanni) hanno quindi assorbito la restante quota di oltre il 25% dei flussi registrati (75mila arrivi e 157mila presenze).





In questo contesto il capoluogo Piacenza, che rappresenta l’ambito principale della movimentazione turistica provinciale, continua la sua fase di sviluppo e registra a consuntivo 2022 un incremento delle presenze sul 2021 pari al 35% (circa 80mila in più), rallentando però il ritmo rispetto al primo semestre (quando il guadagno sull’anno precedente aveva già raggiunto le 60mila unità).  Piacenza, ad ogni modo, si qualifica per essere – insieme ai comuni dell’Appennino piacentino - il contesto provinciale più avanzato rispetto al recupero dei livelli pre-pandemici (+16% rispetto al 2019). Anche Fiorenzuola d’Arda e l’aggregato “altri comuni piacentini” hanno evidenziato nel corso del 2022 una dinamica particolarmente positiva dei pernottamenti turistici, ma mentre nel primo caso i livelli adesso superano dell’11% quelli del 2019, nel secondo siamo ancora sotto del 5%. Poco intonata è risultata invece l’evoluzione delle presenze a Castel San Giovanni (+2,6% sul 2021 e -1,2% sul 2019). 







LA DINAMICA DI LUNGO PERIODO

E’ ragionevole pensare che nel corso del 2022 il turismo piacentino - nonostante i più che buoni risultati raggiunti (anche a livello dei confronti interprovinciali) -, sia stato comunque frenato nel suo sviluppo da una congiuntura non favorevole. Il ciclo economico internazionale (e nazionale) è stato investito infatti in questo periodo da un nuovo elemento di perturbazione (l’avvio della guerra in Ucraina a febbraio a seguito dell’invasione russa, con il conseguente aumento dei prezzi dell’energia) che si è andato ad aggiungere a quelli già presenti (cfr. in particolare le tensioni sui mercati di approvvigionamento delle materie prime), causando un rallentamento della ripresa post-Covid in atto. Hanno condizionato negativamente la congiuntura in particolare l’elevata inflazione e la riduzione del potere d’acquisto e delle capacità di spesa dei consumatori, oltre che le minori previsioni di sviluppo futuro dei paesi. Di questo, sembrano averne risentito a livello provinciale soprattutto i flussi turistici nazionali (meno quelli esteri) nel secondo semestre dell’anno, la cui minor intonazione ha molto probabilmente impedito al settore - ormai completato il recupero rispetto ai livelli pre-pandemici - di raggiungere e finalmente superare  i massimi storici del 2011.
















 





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  • 21/4/2023   -   104 letture  
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