FILIERE DEL LATTE A PIACENZA


 di: redazione




Confagricoltura Piacenza: bene l’interessamento dei due consiglieri regionali, a distanza di un anno ora è improcrastinabile una risposta
 
Confagricoltura Piacenza ha apprezzato l’interessamento, peraltro non nuovo, dei due consiglieri regionali Gian Luigi Molinari e Katia Tarasconi circa il mancato finanziamento dei progetti della filiera del latte. “Confidiamo che le soluzioni da loro caldeggiate per reperire i fondi mancanti possano finalmente essere cantierabili a breve – commenta Filippo Gasparini, presidente di Confagricoltura Piacenza – perché non c’è più tempo. E’ trascorso ormai un anno da quando le graduatorie approvate, utilizzando i fondi disponibili sul Bando DGR 227/2017, hanno reso evidente che sarebbero stati finanziati tutti i progetti di filiera per i vari settori produttivi ad eccezione di quello lattiero-caseario, comparto per il quale le risorse a disposizione consentivano di finanziare solo 11 progetti su 19. Come Confagricoltura Piacenza ci siamo attivati presentando anche un appello comune sottoscritto da tutte le Organizzazioni Professionali Agricole e Associazioni Imprenditoriali rappresentative della filiera, come auspicato dall’Assessorato all’Agricoltura regionale, affinché fossero attribuiti ulteriori fondi così che non ci fossero esclusi. Un appello dal territorio per il territorio, consapevoli di assegnare un arduo obiettivo alla Regione Emilia-Romagna, ma fiduciosi delle sue comprovate capacità e del suo impegno”.
La filiera lattiero-casearia dell’Emilia-Romagna rappresenta un fiore all’occhiello dell’economia regionale che va salvaguardato e sostenuto, soprattutto alla luce della critica situazione legata alla fondamentale necessità di ristrutturazione del settore, in un contesto di concreto rischio di ridimensionamento della capacità produttiva, e a fronte del fatto che il nostro Paese risulta deficitario di circa 80 milioni di quintali di latte rispetto al fabbisogno complessivo. Inoltre, il finanziamento dei progetti collocati dal 12° al 19° posto della graduatoria del settore lattiero-caseario genererebbe un volano di oltre 50 milioni di investimenti, la cui ricaduta positiva andrebbe a beneficio di comparti artigianali ed industriali di eccellenza presenti nella nostra Regione per la realizzazione di strutture e di attrezzature zootecniche a cui vanno aggiunte le positive ricadute occupazionali che vedono, tra l’altro, il settore come uno dei preziosi esempi di positiva integrazione tra manodopera straniera e locale. “Apprezziamo il lavoro della Regione, che da mesi sta cercando di concludere con il Governo l’accordo per la restituzione di risorse regionali che tardano a tornare” – sottolinea Gasparini. Si parla di oltre 80 milioni di euro che dovrebbero essere in parte destinati a sostenere le filiere del latte a cui si potrebbe aggiungere un’altra opportunità derivante da economie del Programma di sviluppo rurale. “In un momento in cui le risorse sono sempre più scarse – conclude Gasparini – è virtuoso evitarne il disimpegno e valorizzarle al meglio, come la loro assegnazione a progetti di filiera potrebbe essere, dato che anche in passato questa tipologia di intervento ha mostrato una comprovata efficacia nel migliorare la competitività di specifici comparti con un contributo notevole all’economia dei territori”.


 




Piacenz@ - Economia, Lavoro e Società - Articoli Brevi - 30/07/2019