Dalla Regione un contributo a fondo perduto per agriturismi e fattorie didattiche


Bisagni (Agriturist): un utile contributo al nostro settore particolarmente colpito dal lockdown, ma la rinascita è possibile solo con il lavoro di squadra
 

È stato pubblicato l’Avviso pubblico regionale per l’operazione 21.1.01 “Sostegno a favore di agricoltori colpiti dalla emergenza Covid-19”, che dispone un finanziamento una tantum per tutte le aziende agrituristiche e fattorie didattiche con sede in Emilia Romagna. Le imprese in questione – fa sapere la nota di Confagricoltura Piacenza -  oltre ad essere iscritte all’albo delle aziende agrituristiche di cui alla legge regionale n.4 del 2009, devono risultare attive alla data di presentazione della domanda di sostegno, aver avviato l’attività entro il 31 gennaio 2020 e avere una posizione contributiva regolare (DURC). Il sostegno in questione viene erogato in regime di aiuti di stato ed è cumulabile con altri interventi straordinari legati all’emergenza Covid-19 nel limite massimo di euro 800.000.  È possibile presentare domanda, attraverso il portale Siag, presso gli uffici tecnici di Confagricoltura Piacenza dal 5 agosto sino al 22 settembre. La disponibilità finanziaria di circa 2,9 ML€ prevede un contributo di € 2000 per le aziende agrituristiche e di € 1000 per le fattorie didattiche. Nel caso in cui l’azienda eserciti entrambe le attività sarà erogato esclusivamente l’importo dell’azienda agrituristica.
“Si tratta di un utile aiuto alla liquidità delle imprese agrituristiche – commenta Gianpietro Bisagni, presidente di Agriturist Piacenza e Agriturist Emilia-Romagna – il nostro è stato uno dei settori più duramente colpiti dalla crisi generata dalla pandemia. Tutte le prenotazioni del periodo pasquale sono state azzerate, così come le prenotazioni dall’estero di quello estivo, stiamo ricominciando a lavorare ora, con il turismo di prossimità e con la clientela locale. Gli aiuti a fondo perduto di questo tipo sono un ristoro. Certo i danni sono di una dimensione tale che gli importi stabiliti non possono essere sufficienti. La strategia per risollevarci è quella che ci aveva portato ai positivi risultati pre-covid: un lavoro di squadra, fatto con tutti gli attori del territorio per promuovere le nostre eccellenze enogastronomiche, il nostro saper fare e le nostre bellezze culturali e paesaggistiche”.




  • 11/8/2020   -   760 letture  
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